Le Cupole Geodetiche: come la struttura della Terra ha ispirato l’architettura.
Una struttura architettonica modulare ispirata ai principi geometrici.

La cupola geodetica è una struttura architettonica autoportante, che unisce arte e tecnica riproducendo la forma sferica della Terra, ovvero un geoide. Viene realizzata attraverso elementi modulari ripetuti costituiti da forme geometriche semplici, a partire dal triangolo, che le conferiscono leggerezza e stabilità, limitando i costi di produzione e facilitando le operazioni di trasporto e montaggio.

La prima vera e propria cupola geodetica fu realizzata dall’ingegnere Walter Bauersfeld per il proiettore di un planetario, nel periodo antecedente la prima guerra mondiale. Successivamente, negli anni cinquanta, l’architetto Richard B. Fuller ebbe apparentemente la stessa idea, denominandola “cupola geodetica”. In Italia è presente una cupola geodetica donata da Fuller stesso, la Spoletosfera, che viene utilizzata in occasione di eventi artistici e culturali.

Queste cupole, grazie alle proprietà derivate dalla loro struttura, sono particolarmente adatte a resistere in luoghi in cui ci sono condizioni ambientali estreme o potenzialmente a rischio di calamità. 

Solitamente, la struttura portante viene costruita in legno o metallo, mentre gli elementi modulari sono costituiti da materiali più o meno naturali e resistenti, traspiranti o isolanti. Le cupole geodetiche costruite dal gruppo Drop City in Colorado sono un esempio creativo di personalizzazione →. Per le coperture infatti utilizzano combinazioni diverse di materiali e colori, sfruttando i pieni e i vuoti che creano le geometrie.

Eden Project, Cupola Geodetica ©
Due delle cupole costruite dai residenti di Drop City nel loro comune vicino a Trinidad: ‘The Hole’ e ‘The Complex’ © 1967

L’accessibilità della modalità costruttiva permette alle cupole di essere realizzate sia in modo indipendente, secondo una modalità grassroots che utilizza un materiale semplice, naturale o di riciclo, in associazione a pratiche di bioedilizia, oppure come architetture di comfort e lusso che implementano tecnologie di avanguardia e nuovi materiali, come nel caso dell’azienda Geoship la quale ha integrato l’uso della bioceramica, un materiale altamente resistente a basso impatto ambientale.

La funzione di questo tipo di architetture è molto versatile, può spaziare dall’essere un vero e proprio spazio abitativo, laboratoriale, teatrale e/o meditativo. Nel caso della Cupola Monroyo in Spagna progettata dall’ingegnere dei materiali Alessandro di Mauro, è diventata un vero e proprio villaggio tematico, mentre in Cornovaglia , il progetto Eden ospita al suo interno due delle più grandi biosfere al mondo →. 


Considerare i limiti e le criticità di questa struttura architettonica è necessario tanto quanto sottolinearne gli aspetti interessanti ed innovativi, come le problematiche di arrangiamento della suddivisione degli spazi interni, dei margini e di arredamento dello spazio. 

Tuttavia questi stessi limiti possono aprire una riflessione sulle nostre abitudini e tradizioni, su ciò che consideriamo normale nella nostra quotidianità, stimolando il pensiero verso soluzioni abitative originali, nuovi oggetti di design, oppure nuovi orizzonti sociali, familiari e relazionali.

Approfondimenti

Questo dossier fa riferimento ai temi trattati nell’ottava pratica di design virtuoso “Energia dinamica con una corretta concentrazione.” e vuole lasciare al fruitore l’onere e l’onore di proseguire nella progettazione.

Articoli che trattano lo stesso tema

‣ The Rise and Fall of Drop City, Western Art and Architecture, 2009.

‣ The Eden Project

‣ Cupola Geodetica Monroyo, AleDima Studio, Architettura.

‣ Per Geoship, la casa del futuro è una cupola in bioceramica, Domus, 2022.

JVLT

9 Ottobre 2023

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 9 Ottobre 2023